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domenica 28 agosto 2016

Battlefield Hardline

In questi giorni di relativa tranquillità, sono riuscito a prendere in mano un gioco che avevo preso qualche mese fa in un "cestone" della coop a pochissimi euro: Battlefield Hardline e l'ho completato giusto oggi.

Il gioco rappresenta uno spin-off del franchise, sfrutta il motore Frostbite 3 che DICE ha creato per il suo Battlefield 4.
BFH è stato sviluppato da Visceral games (nel gioco si trova anche un piacevole easter-egg di Dead Space XD ) e devo dire che hanno messo in piedi una storia veramente avvincente con un finale per niente scontato.

Purtroppo l'ho trovato molto semplice finirlo, anche al livello più difficile, il gioco si è dimostrato molto elementare: AI fin troppo stupida.
Ho apprezzato però la libertà che il giocatore ha nel superare i vari livelli: è possibile avanzare nel gioco anche senza ammazzare i nemici e ogni situazione è affrontabile in tantissimi modi diversi!

In questi giorni Origin sta facendo un'offerta su Battlefield (anche Hardline) e lo mette a 5 euro...fateci un pensierino


giovedì 25 agosto 2016

ECOSISTEMA: la nuova parola chiave per il mondo videoludico del (prossimo) futuro

L'estate sta, finalmente, voltando al termine ed è il momento di rifare un punto della situazione su questa che si preannuncia essere la più grande svolta epocale da quando aggiunsero gli stick analogici ai pad e le schede accelleratrici 3D sui PC.

Ho già parlato nei mesi scorsi degli stravolgimenti che stanno mettendo in piedi Microsoft, Valve insieme anche a Sony e Nintendo e direi che oggi è venuto il momento di dare anche un nome a quello che sarà la base tecnologica concettuale sulla quale si costruirà il futuro del gaming elettronico.

Fino ad ora siamo stati abituati a vedere il mondo videoludico e ad identificare i videogiocatori sulla base della piattaforma hardware utilizzata per giocare. Una prima suddivisione, evidente, è quella tra PC e console ma a loro volta vi sono ulteriori suddivisioni: nel mondo console ci si identifica sulla base della macchina usata e della generazione alla quale appartiene; ma anche tra i pc-isti vi è una suddivisione simile sulla base della generazione hardware del proprio PC e dei suoi componenti (CPU-GPU-MOBA Chipset in primis) anche se, su quest'ultimi, la cosa sia un po meno evidente data la relativa compatibilità del software.

Ebbene, da una dozzina di anni a questa parte si è potuto assistere una lenta ma inesorabile convergenza di questi due macro mondi e delle relative piattaforme. Processo avviato a suo tempo con Microsoft e la sua prima Xbox, che si è evoluto in un susseguirsi di micro-evoluzioni dove le console sono diventate sempre più simili ai PC e dove i PC hanno cercato di semplificarsi e rendersi sempre più "plug n play" come le console senza, però, riuscire a sovrapporsi totalmente tra loro e mantenendo sempre quel piccolo "distacco" che rende vive le peculiarità di entrambe.

Sono sempre più convinto che le piattaforme videoludiche (PC e console) così come le abbiamo conosciute sono prossime alla fine!
Nel prossimo futuro non si parlerà più di piattaforme hardware ma di ecosistemi. Il videogiocatore non verrà più identificato con la piattaforma ma con l'ecosistema al quale è legato, piuttosto si parlerà dell'ecosistema composto da un'infrastruttura software che farà da raccoglitore per i propri giochi e da dei dispositivi hardware compatibili con quell'ecosistema che permetteranno la loro fruizione.

In questo possibile scenario, due sono le società che secondo me, avranno più possibilità di "imporre" la propria vision: Microsoft e Valve. Questo perché entrambe stanno lavorando sia sull'infrastruttura software che su quella hardware e, al momento, sono le uniche a proporre un ecosistema potenzialmente rock solid.

Microsoft con le proprie Xbox (One, One S e Scorpio), il suo store e il sistema operativo "unificante" promette un ecosistema dove il giocatore potrà giocare su Xbox, PC e perfino tablet e telefonini grazie a Windows 10, dando al videogiocatore la possibilità di scegliere tra una macchina PC o una configurazione "prestabilita" dalle varie Xbox proposte.

Valve con il suo Steam che permetterà un uso trasversale dei giochi tra PC e tra le "Steam Machine" nonché (anche se limitatamente) su Mac e Linux.

MS e Valve, due filosofie molto simili che sfruttano mezzi simili ma con peculiarità che le contraddistingue e che sarà, forse, il prossimo punto di discussione delle future "platform wars".

A ruota possiamo distinguere una Sony che tenta di rimontare con l'idea del Playstation Now , puntando al Cloud Gaming come sta facendo mamma Nvidia. Probabilmente il Cloud Gaming sarà un ulteriore step evolutivo per il gaming moderno ma sono ancora troppo acerbe le tecnologie e il mondo industriale, così come quello dei giocatori, non è ancora pronto per questo...

Fanalino di coda, una Nintendo che (e lo dico con l'amaro nel cuore visto che sono un grande fan della casa di Kyoto) secondo me sta brancolando nel buio più completo. Travolta da una situazione globale che aveva sottovalutato. Al momento attuale non si può fare pronostici su N perché attualmente non sappiamo niente di NX (sbiaditi rumors e basta). L'unica cosa che sappiamo è che, per la prima volta, Nintendo non sta facendo trapelare niente del suo progetto che dovrebbe vedere la luce nel primo quadrimestre del 2017. Il mio timore è che Nintendo sia arrivata ad un punto dove: o tira fuori l'idea geniale , oppure farà la fine di SEGA.

Non ho ancora preso in mano VR ne, come già accennato, il Cloud Gaming ma per il semplice motivo che il primo è uno "strumento" che diverrà importante nel prossimo futuro ma rimarrà subordinato al vero punto di svolta (l'ecosistema) mentre il secondo rappresenterà un'ulteriore passo evolutivo che, necessariamente, arriverà successivamente a questo.

Sono veramente molto incuriosito di questa situazione di transizione e non vedo l'ora di vedere come si consoliderà questa evoluzione in corso. Ma riprendendo un pensiero precedente: il mondo PC-Console, così come lo conosciamo, sta arrivando al capolinea

sabato 20 agosto 2016

Quantum Break: una SereTV, ehm volevo dire, un videogioco particolare

Ho ricevuto QuantumBreak un paio di settimane fa e stanotte l'ho completato (cavolo l'ho "millato" sbloccando tutti gli achievements e scoprendo tutti i collezionabili).. quel gioco mi ha rapito per 22 ore e non mi ha mollato fintanto che non l'ho completato.

Ma che dire di questo QuantumBreak, targato Remedy? Il titolo che ho scritto ad inizio recensione dovrebbe suggerire un po ciò che penso del gioco. Quantum Break potrebbe essere categorizzato come un classico adventure game investigativo visto in terza persona, con enigmi (praticamente assenti in questo caso), scelte di trama da fare, oggetti e documenti da recuperare..il tutto intervallato da momenti action e di shooting... in realtà non è proprio così...

La storia è molto intrigante e pesca a piene mani dal filone fanstascientifico dei viaggi nel tempo-spazio con citazioni e richiami, più o meno riusciti, a libri e film. Di fatto ci troveremo a vivere in un paradosso spazio-temporale dove all'inizio non capiremo praticamente niente di ciò che sta succedendo e via via che andremo avanti (e scopriremo i vari collezionabili) ricomporremo il puzzle che descriverà l'intricato intreccio di trama.

Il nostro personaggio si troverà anche a padroneggiare dei poteri che potranno evolversi e crescere (attraverso l'approvvigionamento di punti quantici).
Devo dire che le fasi action non sono tantissime e soprattutto sono molto molto semplici... anche giocandolo al massimo livello di difficoltà, ci troveremo sempre a combattere in situazioni molto semplici (a volte al limite del ridicolo) dato che il nostro potere surclassa , e di parecchio, quello dei nemici. Onestamente mi sono trovato raramente in difficoltà (giusto lo scontro finale).
Oltre ai poteri, utilizzeremo anche le normali armi ma quest'ultime sono giusto un orpello che ci serviranno per assestare i colpi finali..di fatto , gli scontri si giocano attraverso i super poteri di Jack (il protagonista).

Quello che invece ha rappresentato il fulcro del gioco è l'aspetto esplorativo: durante i livelli, troveremo sparsi per le aree di gioco, indizi ed informazioni di vario genere. Questi indizi, la cui maggior parte è sotto forma di documenti, ci aiuteranno a sviscerare ogni aspetto della trama e permettono di apprezzare tantissimo il gioco che, senza i quali, risulterebbe forse un po lacunoso e banale.

Ma allora cosa avrebbe di così speciale questo QuantumBreak ? Semplice: Remedy, dopo il grande successo di Alan Wake, ha tentato di sfornare una nuova avventura dalla storia affascinante e presentata in modo tale da dare l'illusione, al giocatore, di poter controllarne tutti gli eventi rendendolo protagonista assoluto delle varie scelte (chiamati punti di svolta) che influenzano l'andamento della trama.
L'altra particolarità di questo gioco è che tutti i personaggi (principali e non ) sono stati interpretati da veri attori digitalizzati (alcuni anche famosi nel mondo delle TV Series) e non solo! Nel gioco, alla fine di ogni "atto", assisteremo alla visione di una puntata (della durata di circa 20-30 minuti) girata dal vivo dai vari attori. Le puntate, oltre a fare da collettore tra i vari Atti, permetteranno di mostrare le conseguenze delle scelte che abbiamo fatto durante il gioco , mostrando alcuni contenuti o meno a seconda di cosa abbiamo scoperto nell'Atto precedente.
In pratica assisteremo ad una mini serie tv interattiva (tra l'altro girata piuttosto bene). Le puntate sono tutte in alta risoluzione il che, rende Quantum Break, il gioco più "corposo" di sempre (tra gioco e filmati si superano i 100 Gbyte di gioco!)

L'altra particolarità del titolo è la cura maniacale che Remedy ha messo nel gioco: tecnicamente è eccelso e in alcuni momenti si sfiora vette fino ad ora mai viste in un videogioco. Con questo gioco Remedy dimostra quanto possa fare Xbox One se sfruttata a pieno, realizzando degli ambienti dettagliatissimi con animazioni fluide e un buon fps stabile anche quando vi sono in azione gli effetti di luce incredibili dovute alle "stasi" e ai poteri quantici.

Detto questo si potrebbe dire che è un gioco perfetto? assolutamente no..purtroppo in QuatumBreak si "gioca" poco e si "guarda" tanto.. di fatto su 22 ore di gioco (il tempo che ho impiegato per finirlo al 100%) se ne giocano si e no una decina, il resto lo spendiamo nel vedere le puntate della "serie tv", per ascoltare registrazioni e leggere i vari documenti.

Ma, devo essere sincero, la storia è talmente coinvolgente che non ci si rende conto del tempo speso! La sensazione che si ha mentre si gioca, si vive e si completa Quantum Break è quella di aver intrapreso un'esperienza fatta di interazione videoludica, di lettura e di visione.. come si avessimo letto un libro, guardando una serie tv ed intervallando il tutto con sessioni di gioco attivo.
Il finale, che non spoilero, è volutamente "aperto" probabilmente per accogliere un futuro secondo capitolo.

Lo consiglio? si in assoluto lo consiglio a tutti! E' un gioco alla portata di tutti data la sua semplicità e sarà apprezzata da chi ama questo genere letterario.

Il gioco si trova anche in versione PC (sia su Windows 10 Store che, a breve, su Steam) ma non lo consiglio a cuor leggero: il gioco richiede specifiche hardware molto elevate ed è afflitto da gravi bugs che sono stati, solo in parte, risolti con le varie patch. Lo consiglio essenzialmente a chi ha macchine High End od Enthusiast in modo tale da compensare i problemi di lag con la "forza bruta".


sabato 13 agosto 2016

Conclusioni delle incredibili avventure di un certo Van Helsing

Oggi vorrei parlare di un gioco che ho giusto completato stanotte. Un gioco, passato in sordina se vogliamo, e che io stesso non avrei mai giocato se non lo avessi ricevuto gratuitamente tramite il Gold di Xbox Live.

Devo essere sincero, all'inizio non mi aveva preso molto perché mi sembrava la copia brutta di Diablo 3.. in realtà giocandoci ho iniziato ad apprezzarne le sue peculiarità che lo discostano dal titolo sopracitato.

Sicuramente la meccanica di base prende spunto a piene mani dal titolo Blizzard ma ad un'attenta analisi sul sistema di progressione ci fa capire quanto gli sviluppatori abbiano cercato di distinguersi.

Innanzitutto guideremo un personaggio di eccezione: Van Helsing appunto accompagnato da un fantasma che, di fatto, è il tuo partner di gioco. Katrina (il fantasma) viene guidato dalla GPU ma seguendo le impostazioni di base che il giocatore ha selezionato.
Uccidendo i nemici e completando le quest (principali e non) si acquisiscono punti esperienza e, passando di livello, saremo liberi di distribuire i punti abilità e attivare i vari poteri. 
In questo gioco ci sono tantissimi poteri, ognuno dei quali aprono altri sotto-poteri, differenziati tra Van Helsing e Katrina.

Durante il gioco possiamo utilizzare il personaggio con due modalità diverse ed ogni modalità ci permette di personalizzarla con poteri specifici.
Insomma il gioco offre un certo spessore nella gestione del "party", sicuramente più profondo e articolato di Diablo 3.

La cosa che più mi ha colpito, però, è la trama. Basata sulle avventure di Van Helsing ma con molte licenze poetiche, e devo dire che mi è piaciuto parecchio.
L'unico vero difetto che ho riscontrato è il doppiaggio (in inglese) veramente osceno... onestamente non so se quell'inglese parlato così "male" è stato fatto apposta per rappresentare la provenienza geografica dei personaggi..però onestamente è stato piuttosto osceno.

Dal punto di vista tecnico il gioco è fatto piuttosto bene, non diverso da Diablo 3, dal quale eredita sia la prospettiva che i difetti legati al crafting forsennato durante il gioco.

A proposito di crafting. Il gioco è molto frenetico da quel punto di vista (come Diablo) e il fatto che si possano utilizzare molte magie e poteri diversi, richiede una certa dimestichezza con il pad.
Devo ammettere che, giocando con il pad Elite, sono riuscito ad assegnare ai tasti P, tutte le funzioni accessorie quali le pozioni vita e mana (e vi assicuro che in alcuni momenti estremamente tosti, è fondamentale poterli attivare al volo mentre si continua a lanciare magie, colpire con la propria arma e lanciare i "tricks" di Katrina!).

La grafica è comunque ben curata e le musiche molto belle.

Completato in una ventina di ore, raggiungendo il massimo livello ottenibile (30 per Van Helsing e 25 per Katrina), offre la possibilità di rigiocarlo in modalità estrema ..ma onestamente, dopo averlo un po provato, non mi ha offerto quell'appeal da farmelo rigiocare!

Ho notato che il gioco offre anche una modalità cooperativa ma non l'ho potuta provare, così come non ho potuto provare un paio di DLC che offrono nuove missioni. 
Probabilmente più avanti lo riprenderò in mano con quei DLC, ma per ora lo lascerò nello scaffale dei giochi completati.

Il gioco lo si trova su Xbox One e su Steam, io l'ho giocato sulla console Microsoft ma non vi sono differenze con la versione Steam. Entrambe si possono trovare a pochi euro (credo una decina) e devo dire che per quella cifra , il gioco diventa quasi un piccolo must-have... se vi piacciono i giochi alla Diablo ovviamente!

In questo caso fateci un pensierino, non ve ne pentirete!


martedì 9 agosto 2016

Pokemon GO: un progetto sopravvalutato

Salve ragassuoli,

è passato quasi un mese dal mio ultimo post, ma si sa..Luglio e Agosto sono sempre mesi difficili XD

Ma nonostante ciò, la mia passione videoludica non si è smorzata..anzi!

Tra i vari giochi che ho fatto, ho avuto modo anche di provare Pokémon GO! E, dopo circa 2-3 settimane, sono qui a dire la mia su questo titolo.
Vengo subito al dunque asserendo che dopo l'entusiasmo iniziale dovuto all'idea (sicuramente intrigante) e ad un comparto grafico e di interfaccia estremamente curato, la mia attrazione per il gioco si è ammosciata piano piano.. fino a portarmi quasi (non l'ho ancora fatto) a disinstallare il titolo.

Ma perché? perché essenzialmente trovo in Pokémon GO gli stessi gravi difetti di Ingress.


Cheaters

Che sono presenti anche qui e che si ritrovano ad avere in mano pokemon IMPOSSIBILI da trovare nel territorio europeo (per fortuna in questo gioco il "danno" che fanno i cheaters non è così drammatico come in Ingress)

Bilanciamento

Il gioco, purtroppo, non paga chi è di basso livello..nel senso che chi non ha un livello sufficientemente alto NON ha la possibilità di conquistare le palestre ne tantomeno aumentare il prestigio delle proprie.. e questo perché è necessario avere pokémon molto potenti, cosa che non si ha quando siamo di livello inferiore al 12-13.

Fin qui non ci sarebbe niente di male, in fondo questo aspetto è alla base di molti giochi online come i MOBA..il problema però è che chi (come il sottoscritto) è di basso livello (5-8) e possiede pokemon poco potenti (300-500) può solamente camminare e catturare nuovi pokemon, camminare e catturare, camminare e catturare... sperando di far schiudere, magari, qualche uovo (percorrendo minimo 2 KM per le uova base).. cioè, due palle! Soprattutto se si considera che , a meno di non muoversi in territori sempre diversi, si rischia di catturare sempre i soliti pokemon....

Ma ha un GamePlay?

Ecco qui l'altra nota dolente... game play piatto e monotono.. I combattimenti, l'unica cosa "elettrizzante", si limitano ad un tappare freneticamente lo schermo e swipare con i comandi che non sempre vengono "presi" e con un fenomeno di lag che minano l'esperienza di gioco.

Il tempo se ne va...

Questo è il punto, per me più dolente del gioco (anzi di questa tipologia di gioco). Per poter giocare ci dobbiamo muovere fisicamente nello spazio e questo, di per se, non è un lato negativo..il problema vero sta nel fatto che il tempo "speso" nel muoversi senza fare niente (senza giocare) è decisamente superiore al tempo impiegato per il gioco effettivo. Questo era il problema più grave che mi fece disinstallare ingress e lo ritrovo anche in pokemon.. Anche se, in tutta onestà, è stato in parte ridimensionato.
E qui si arriva ad un'altra nota dolente: se devo "investire" una o due ore di tempo per poter seguire la mia passione videoludica, allora preferisco spendere quelle due ore giocando ad un gioco con un gameplay vero su una console o un PC! Trovo il tempo "speso" tra una cattura di un pokemon ed un'altra, tempo buttato via che poteva essere meglio speso giocando direttamente ad un gioco serio.

Certo, qualcuno potrebbe obbiettare dicendo che Pokemon GO è un gioco mobile e lo si può giocare quando siamo fuori, anche nei ritagli di tempo...
bene, non cambia la mia risposta: se fossi fuori casa (pausa pranzo, vacanze, al mare etc) e avessi voglia e tempo da usare per giocare, preferirei farlo su una console portatile oppure su un tablet/smartphone giocando ad un gioco che mi permetta di sfruttare al 100% il tempo che investo nell'attività videoludica.

Il finto social

Molti di voi potrebbero, giustamente, commentare dicendo che Pokemon GO  rappresenta una tipologia di gioco particolare e se vogliamo, innovativa. Un videogioco che funziona grazie ad una forte componente social, dato che per divertirsi e trarre il massimo da questi giochi, occorre uscire insieme ad altri giocatori.
Questo aspetto è, effettivamente, molto intrigante e su Ingress rappresenta effettivamente il motore trainante dell'intera community. Anche in Pokemon GO si possono organizzare escursioni di gruppo per andare a "distruggere" le palestre delle squadre avversarie (cosa più semplice se si fa il combattimento con più persone che sfidano i pokemon avversari).
L'idea è bella..però è estremamente impegnativa da realizzare! Anche qui... perché uscire per 3 ore con altri giocatori fisici per , poi, giocare solo 45 minuti quando puoi sfruttare quelle 3 ore per giocare a fondo un "classico" videogioco?
Non lo so, non è una cosa che mi attragga più di tanto.. se mi organizzo 1, 2 o tre ore per poter godere della mia passione videoludica, preferisco sfruttarle al massimo e un gioco alla Pokemon GO fa "sprecare" tanto tempo per giocare "poco".

Concludendo

Se devo fare un'analisi asettica del progetto, senza considerare il mio essere videogiocatore, devo dire che Pokemon GO è un progetto comunque tecnicamente interessante...

Ma, a mio parere, questo tipo di gioco non è adatto all'appassionato videogiocatore che non ha la possibilità di giocare 8 ore al giorno e che deve quindi programmare per bene le proprie ore di gioco alla settimana.